Top Menu

imageStimolante il nuovo numero di giugno del BJP, nel quale troviamo un’ interessante discussione che focalizza la tendenza attuale dei fotografi –“una razza di capricciosi volubili”, come sottolinea nel suo editoriale Diane Smyth, riprendendo le parole del grafico Smith-, di voler a tutti i costi pubblicare un libro fotografico, anche prima di avere esibito il proprio lavoro in una mostra.

Oggi sembrano tutti impazziti per il libro fotografico, tanto da indurre l’autrice dell’editoriale a parlare di guerra tra galleristi ed editori.

Addirittura al Tate Modern hanno iniziato a esibire i libri al posto delle fotografie. Fenomeno da approfondire…

Tra gli autori presentati spicca Dafna Talmor con i suoi paesaggi “tagliati”. Un’interpretazione concettuale del paesaggio, molto geniale e fuori da soliti deja vu: veramente di grande originalità artistica..

image

Il suo lavoro consiste nel riprendere, con pellicola, un qualunque paesaggi -preferibilmente in Israele- ed elaborare il negativo stesso ritagliando con un cutter tutte le presenze umane, siano essi manufatti, che persone fisiche. In questo modo l’autrice intende restituirci un landscape “purificato”, forse meglio dire “esorcizzato” da ogni intervento umano, ma lasciando chiare le tracce che richiamano la violenza esercitata su di esso. Oltre al messaggio, forte, una caratteristica non trascurabile delle foto di Dafna, sta nella loro unicità ed irreperibilità.
Qui il suo sito web

Buona lettura

About The Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Close