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TITOLO:
FORSE IN UNA FOTOGRAFIA. Teorie e poetiche fino al digitale
AUTORE:
CLAUDIO MARRA
EDITORE:
CLUEB
ANNO:
2002
COSTO:
€ 16,00
INDICE:
Introduzione
Teorie
• Dall’artistico all’estetico
• Riabilitazione (improvvisa) del “realismo ingenuo”
• Fotografia e cultura della simulazione
• L’asse Rose-Duchamp
• La falsa rivoluzione del digitale
Poetiche
• In viaggio con gli stereotipi: immaginario e concettualità fotografica
• Metafisicità dello sguardo fotografico
• “Oggetto” o “Funzione”: due possibilità per la fotografia di paesaggio
• La fotografia di nudo e/o la fotografia a nudo
• L’identità difficile della natura morta fotografica
• Esperienza degli oggetti e comportamentismo fotografico nella ricerca di
Andrea Raccagni
• Affetti da evidenti disturbi di linguaggi
• La sovversiva normalità dello sguardo
• La fotografia: dal concettuale e ritorno
• Le origini “pratiche” della concettualità
• La fotografia come metafora dell’arte contemporanea
• Sul ritorno della figura nella fotografia degli anni novanta
• Per una didattica della fotografia
• Istantaneità o posa? Un dilemma per Calvino
• Moravia e la normalizzazione fotografica del vizio
• L’incontenibile delirio di Antonino Paraggi
Appendice
Storia di uno specchio con la memoria
Due sono gli snodi tematici presenti in questa raccolta di saggi.
Il primo riguarda la sempre attuale questione dei rapporti che si stabiliscono tra fotografia e realtà. Un problema che era al centro della discussione semiotica sviluppatasi una ventina d’anni fa e che è stato recentemente rilanciato dall’avvento della tecnologia digitale. In disaccordo con quelle posizioni teoriche che un tempo contestavano la natura indicale, di traccia, della fotografia, l’Autore si dimostra altrettanto critico nei confronti di chi oggi, facendo riferimento allo statuto tecnico del digitale, festeggia rumorosamente la fine della referenzialità fotografica.
Il secondo motivo, che caratterizza le pagine del volume, trasferisce sul campo le questioni teoriche appena indicate, indagando generi, movimenti e autori che hanno segnato le vicende della fotografia tra Ottocento e Novecento. È infatti solo nel riconoscimento pieno e continuo (anche in epoca digitale) di un’identità indicale che, per quanto riguarda l’arte, si riesce a comprendere come la fotografia, più che solidarizzare con la linea della ricostruzione simbolica espressa dalla pittura, abbia finito per identificarsi con quella della presentazione diretta ed autentica del reale inaugurata dal ready-made duchampiano.

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